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      Nell'insieme però bellissima la sua greca fisonomia riusciva, se non piacevole altrettanto. Vestiva tunica di bianchissima lana di Cipro, orlata d'aurei ricami contesti a seta cilestre, ed aperta un cotal poco sul petto per far luce ad una camescia di seta d'India, egualmente bianca. Stringevale i fianchi cordone d'oro che, terminato in due ghiande di pietre preziose, venivale giù fino ai piedi, chiusi in eleganti pantofole di broccato. Dalle spalle pendevale manto di velluto di Venezia chermisino, foderato di vaio, orlato del pari di trena d'oro, e fermato da scheggiale di zaffiro, di un pezzo solo, a forma d'aquila. Il manto aveva il tassello calato; poichè, dovendo sedere al concilio della testa scoverta, aveva dimesso il solito berretto a corno che si osserva nei suoi ritratti, aveva intessuto fra le trecce dei capelli d'oro, bianco velo ricamato a pagliuzze di argento, e mantenuto da ghiera d'oro che le cingeva la fronte, senza ecclissarla di splendore - solo e tenue distintivo del suo nobile grado.
      Ella precedette di poco il pontefice che, per favore speciale ai servigi da lei resi alla santa sede, le aveva accordato assistere al sinedrio. Maestosa avanzò nell'aula Matilde, seguita da bianco levriere mentre due paggi le sostenevano i lembi della clamide, ed andò a sedere al seggio che, assai più basso, presso a quello di Gregorio, le avevano rizzato. Indi a poco comparve anche costui.
      Al suo apparire tutti si alzarono. Egli li benedisse in prima, poi li ringraziò per brevi e gravi parole della sollecitudine che avevano mostrata nel venire a consolidare del loro voto i decreti di Dio.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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