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      In fatti si stabilì quell'improbo regolamento di dritto ecclesiastico, che servì di norma a Gregorio ed ai pontefici a lui somiglianti, e che compendia a maraviglia quei tempi di sanguinose lutte, la politica dei pontefici, ed i passi che dettero nella loro onnipotenza dei secoli di mezzo per consolidare la sovranità della croce sulla spada. Si stabilì fra le altre sentenze: «all'arbitrio ed alle mani del papa stare le insegne imperiali - al papa doversi baciare i piedi da tutti i monarchi - non essere al mondo che un nome, il nome tremendo del papa - essere del papa il giudicare i monarchi - nessun mortale abrogarne le sentenze, nè alcuno fuori di lui poterle rivocare, il papa essendo sovrano ad ogni giurisdizione di uomo - la stessa elezione canonica constituirlo santo - autorizzati dal papa potere i sudditi accusare i sovrani - il papa poter sciogliere dal giuramento i sudditi dei monarchi». Ed altri principii presso a poco consimili, di ogni ordine, di ogni pudore sovversi.
      Dopo di che si chiude il sinodo, e Gregorio detta lettera e per i feudatari e pei vassalli dell'impero teutonico, e le dà a portare allo stesso Rolando, in unione dei suoi legati. I quali si recarono incontanente in Germania e pubblicarono i decreti del concilio di Roma, e la condanna di Enrico(28).
     
     
     
      VI.
     
      Tali modi facevano vivere i sudditi pienid'indignazione veggendo la maestà dello
      Stato ruinata, gli ordini guasti, le leggiannullate, ogni onesto vivere corrotto,
      ogni civile modestia spenta.
      MACHIAVELLI.
     
      Terribile fu la sensazione che le misure di Gregorio produssero in Lamagna.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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