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      E si risovvenne altresì che, impaniato tra le gravi cure della Chiesa, di niun modo aveva poscia pensato a sdebitarsi con lei, e pigliar conto di sua fortuna e condizione. Per lo che, avviato adesso sopra dubbia carriera ed in volta per viaggio periglioso, onde non avesse novellamente dimenticato di mostrarsele grato, fa sosta alquanto e manda il vescovo di Porto per menargliela avanti.
      Guaidalmira, considerata, diciam così, alla spicciolata, non era bella in ciascuna delle sue membra, tolto la taglia della persona alta, svelta e tornita. Però nello insieme talmente quelle membra armonizzavano, che ne usciva una delle più piacevoli e piccanti fisonomie, segnatamente per quei suoi grandi occhi neri che brillavano come due gocciole di neri diamanti. Quel sembiante quindi aveva un'attrazione, a cui non si resisteva di leggieri, ed una tale aperta franchezza che tutte le sensazioni dell'anima vi si pennellavano. Il suo sorriso, che metteva in mostra i più bei denti, era un incanto. Ella, non riccamente ma pulitamente vestita, all'invito del vescovo si apre strada tra i capannelli dei soldati ed al pontefice si presenta. Gregorio la stette a considerare fisamente un bel tratto, quasi di quell'aquilino suo sguardo avesse voluto affascinarla. Però non essendosi Guaidalmira per nulla scossa, ed avendo con fermezza sostenuto quella specie di compenetrazione mentale, Gregorio le dimandò:
      - Non saresti tu per avventura, giovanetta, colei che, la notte di Natale, alla porta di Santa Maria Maggiore, ci avvisò di un pericolo cui andavamo ad incontrare!


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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