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      La contessa lo comprende, e rimbeccandolo del fastidio in che anch'egli aveva presa un dė la regina Berta, sorridendo egualmente risponde:
      - Veramente, sire, sotto questo rapporto bisogna dire che non avessimo tradita la parentela! Ma, a proposito, non vorreste avere la cortesia di presentarci alla nostra bella cugina Berta?
      - Ella č restata a Piacenza con la corte e l'esercito, riprende Enrico, il quale a questa dimanda rientrō nella sua situazione, obbliata un momento all'aspetto di Matilde. Indi soggiunge: Berta ha fatto questo pellegrinaggio per amore: ma nč la nostra fierezza d'uomo, nč il nostro onore di cavaliere avrebbero sopportato che, anch'ella, avesse patita umiliazione o amarezza qualsiasi.
      - Sire, papa Gregorio non č insensato da dimandar penitenza da chi č immune di colpa, risponde Matilde con molta serietā; nč noi, per quanto gli fossimo divote, avremmo tolto in pace che cosė bella e pia donna si sconfortasse.
      - Voi siete allucinata, Matilde, sclama Enrico alquanto vivamente, e ci duole come vostro parente, che la vostra condotta debba consolidare il sindacato di Europa, la quale vi dice pazzamente imbertonata di tanto dissidioso energumeno. Come imperatore poi vi dobbiamo rimproverare di tradimento al vostro legittimo padrone, e d'infedeltā all'impero.
      - Sire, replica con grande calma Matilde, se l'Europa giunge a persuadersi che noi potessimo sentir tenerezza per un vecchio di settant'anni, l'Europa č una stolida. Noi nel papa adoriamo Iddio, come quegli che lo rappresenta sulla terra, come la provvidenza umanata.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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