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      Dovrei dar conto a Dio se altrimenti mi conducessi. Hai capito? dovrei darne conto a Dio che ha detto: Conserva te stesso - e cadrà sul vostro capo tutto il sangue del giusto che sarà versato sulla terra.
      - Giacchè dunque in questo affare vi è entrato di mezzo Iddio, bisogna pensare come cavarcene. Per tutti i diavoli! Chi avrebbe pensato che Dio potesse venire a ficcare il naso in una scodella di cuoio bollito, ed in una rocca assediata! Ma giacchè la cosa sta così, si farà come voi dite. Però dovete lasciarvi regolare da me che m'intendo meglio di queste cose, e mi prometto di non farvi fare bestialità e codardie. La faccenda si condurrà con decoro e prudenza. Restiamo dunque fermi su ciò, e ci penseremo domani.
      Ed in effetti, avendo Oddo il domani trovato risoluto Gregorio nel proposito di uscir dal castello, alza pennone bianco, e salito sulle mura dei baluardi dimanda a parlamentare. Ben presto si presenta un araldo dell'arcivescovo. Al quale fatto intendere che e' voleva andare ad abboccarsi con lui onde rendere la fortezza, l'araldo si reca al palazzo di Laterano, e torna subito con la risposta, che papa Clemente III dava sicurtà sulla sua parola per la vita e la libertà del parlamentario, ed al palazzo lo aspettava.
      Oddo dimanda che queste promesse Guiberto mettesse in iscritto, e che per lui guarantissero, con la propria firma, anche Ulrico da Cosheim, Baccelardo e Goffredo di Buglione. Al che avendo assentito tutti, l'araldo riviene con la pergamena così foggiata, cui Oddo, da star dalle torri; tira su per una cordicella, e porge a leggere a Gregorio.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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