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      - Questo è difficile, madonna, sclama Guarimponto sospirando. Perchè vi ha un uomo, un demonio dovremmo dire, Costantino d'Africa, il quale, al pari di noi, conosce i segreti della natura. Egli potrebbe... ma all'uopo, se ciò accadesse, noi vi provvederemo di altro lattovaro che accelerarebbe la catastrofe e che neppure il prezioso sangue della fenice avrebbe virtù di annullare - e sì che tutte le potenze malefiche il sangue della fenice annulla! come ha detto Averroe.
      - Va dunque, Guarimponto, e ricordati che hai promesso al mondo ed alla scienza di terminare la tua famosa opera del Passionarius.
      Alcuni giorni dopo, Roberto Guiscardo era sorpreso da indefinibile malessere, sì che il suo cancelliero, Costantino d'Africa, vanamente ogni sapienza adoperò. Perocchè al bravo uomo non andava mai la testa ai lavori del suo degno collega Guarimponto, e si ostinava a credere quell'infermità prodotto dell'aria infetta di Roma. Roberto ritornò in Grecia, dove aveva lasciato il figliuolo Boemondo a proseguire i suoi conquisti. E questo valoroso principe, nel tempo stesso che il padre sbaragliava a Roma l'esercito dell'imperatore d'Occidente, fugava in Bulgaria l'imperatore d'Oriente. Roberto pose in armi grosse flottiglie, ed incontrato il navile greco unito al veneziano, fra l'isola di Corfù e di Cefalonia, lo ruppe, mandò a fondo molte galee, fece 2500 prigionieri, ed i rimanenti fugò. L'eroe di questa vittoria fu Boemondo. Guiscardo disegnava lasciargli il ducato di Puglia e di Calabria, in luogo di Ruggiero.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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