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      Alcuna delle notabilità del borgo non se ne astenne.
      Don Diego non restituì alcuna visita.
      Bambina si tenne costantemente nella sua camera e non volle ricevere chicchessia, - ciò che accrebbe i sospetti. Ma il fratello e la sorella disprezzavano troppo quella gente per curarsi della loro opinione.
      Infrattanto Bambina preparava i bauli pel viaggio.
      Il conte di Craco aveva scritto a Napoli a suo figlio Tiberio, barone di Sanza, - e gli aveva dato incarico di trovare un modesto appartamento per gli emigranti. Questo alloggio fu presto trovato. La contessa aveva regalato a Bambina una veste. Perocchè la povera creatura non si era vestita fin lì che del panno turchino fabbricato da lei, come tutte le altre figlie del popolo. La cameriera della contessa cuciva quella bella gonna di merinos azzurro, la quale per Bambina valeva quasi il velluto. La contessa completò il dono con uno sciallo scozzese, molticolore ma caldo, di cui il popolo minuto del napolitano si copre la testa ed avviluppa il busto, risparmiando così cuffie e cappellini.
      Nei bauli, - due triste casse di legno, - il fratello e la sorella rinsaccavano alla rinfusa biancheria, libri, stoviglia di casa non troppo maltrattata dal tempo, gli abiti ancora buoni ad usare in camera, del lardo, del cacio, la coltre, le lenzuola. Essi avvolsero pure i loro due materassi tra due tavole di abete, che appoggiate su due Cavalletti formavano lettiera; i cuscini, la tela dei pagliericci. Quella povera gente cacciava dentro nelle casse tutto ciò che poteva servir loro a ristabilire altrove i penati, - quell'home sì sacro e sì caro agl'inglesi, - e ad economizzar loro qualche scudo.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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