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      - Dunque, io sono deciso a romperla con quella figlia di Satana, tanto più che la diviene di una esigenza intollerabile, che la città comincia a cianciare su queste mie pratiche, e che le si vanno a proporre affari, cui ella m'impone sollecitare. Tu vedi dunque, che bisogna ad ogni costo che io la lasci.
      - Allora, voi sareste deciso a dare un vescovo alla chiesa di Teramo per nulla ed a compensare i condivisori?
      - Parleremo di ciò più tardi. Tu vedi che il re attende.
      - Che attenda. Io sono qui al tribunale della penitenza, e non spreco i sacramenti. Dunque voi v'incaricate del fratello. Ma io non ho detto ancora a Vostra Eccellenza Reverendissima che bisognerà pensare altresì ad un altro, forse....
      - A chi dunque?
      - A ciò che ho potuto capire, vi è sotto cappa un fidanzato. Cosa ammirabile! Un marito? una bandiera che copre la mercanzia!....
      - Che diamine è codesto fidanzato che tu metti in scena adesso? Posso farlo mandare in galera?
      - Non ne so nulla ancora. Ne ho inteso parlare. Gli è a vedere. Gli è ad intendersi.... Voi comprenderete che un marito non può solamente subire le perdite nell'affare....
      - Ma se penso al marito, posso ben dispensarmi di pensare al fratello, e' mi pare! Ora, io preferisco colmare il marito.... capisci!
      - Il turba-feste! comprendo a maraviglia. In questo caso, io mi metto in campagna con prudenza e spero....
      - Diamo scacco al gesuita. Io trovo quei rettili sotto tutti i miei passi.
      - Lasciate che io dia questa prova della mia devozione a Vostra Eccellenza Reverendissima.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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