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      Il vizio e la virtù erano divenuti per lei assolutamente sinonimi di bene o di male: non male, non vizio! L'istinto contestava, in parecchie occasioni, questa teoria; il sentimento femminile sopratutto protestava ed allegava numerose eccezioni. Ma in tutti i fatti fisici e psicologici vi sono le circostanze attenuanti e le ragioni determinanti. Ciò turbava Bambina. La quistione d'altronde era terribile. Poteva dessa lasciar suo fratello in un fondo di muda, farlo forse condannare al bagno, a morte, quando un sol bacio sarebbe forse bastato per salvarlo e per ornargli forse anco la testa della mitra episcopale? Tutta la sua logica si svolgeva e si spossava su questo problema.
      La notte intera non chiuse palpebra. Laonde, appena l'alba spuntò, la uscì nel giardino, e dall'alto delle mura della villa che dominano la Riviera di Chiaia, contemplò lo spettacolo miracoloso del golfo di Napoli e l'aurora. Il mare le sembrò come un immenso cratere di vulcano, ove la lava rossa e scintillante ribolle, - quale la terra dovette essere quando si distaccò dal sole o da qualche altro pianeta. Un vapor bianco, leggermente tinto di violetto, addolciva quelle fiamme rutilanti. Il Vesuvio, la costa che si stende fino a Sorrento, le isole, le apparivano come dei punti e delle linee bagnate di violetto. Un firmamento di cobalto, trapunto ancora di qualche stella in ritardo, copriva quel mondo ignoto come un oggetto di curiosità sotto una campana di cristallo. Tutto respirava l'infinito. Il susurro lontano della vita che si risveglia aggiungeva una nota all'armonia.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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