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      - Ancora! borbottò il principe.
      Poi indirizzandosi a Bambina, soggiunse:
      - Voi portate un'accusa terribile. Voi, vostro fratello, la persona che vi ha consigliata e cui si scoprirà, voi siete tutti perduti se avete mentito.
      - Io non so, replicò Bambina. Ma io credo nell'uomo che mi ha rivelati questi misteri.
      Il re ritornò. Era turbatissimo.
      - Signorina, diss'egli, vostro fratello sarà libero e vescovo, parola di re, se voi o la persona che v'inspira potete provarmi la verità di questa formidabile accusa. Capite?
      - Sire, replicò Bambina, io sono un'eco. Io ho ripetuto ciò che mi hanno comunicato. Ma come V. M. vuole ella che io glielo provi?
      - Facendomi vedere.
      - Ma io non posso nulla, sire. Io non posso che soggiungere questo semplice dettaglio: Lunedì, 27 settembre, vi sarà un'unione generale dei delegati di provincia nel padiglione di lady Keith, e probabilmente il marchese di Sora vi sarà e vi vedrà qualcuno dei capi.
      - Ebbene, io voglio assistere a questa riunione.
      - Assistetevi, sire. La mia missione è terminata. Che V. M. adesso tenga la sua parola, cui dicono sacra.
      - La terrò per fermo quando avrò veduto io stesso, quando avrò il convincimento che non mi hanno ingannato.
      - Ah! sire, di già!...
      Bambina non terminò la frase. Il suo singhiozzo fece comprendere al re ch'ella diffidava di lui.
      - Rassicuratevi, sclamò Ferdinando. Voi abitate la villa di lady Keith. Voi mi introdurrete.... principe, sarete voi con me?
      - Mille grazie di questo grande onore, sire. Io lo sollecito come una grazia.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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