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      In un altro secolo la si sarebbe bruciata viva come stregona. Nel nostro la si giudica come cantoniera, scroccona ed intrigante. Ella si reca ogni dì presso di quel confessore. Il padre Piombini va a vederla in casa lady Keith. Il vostro confessore esso stesso, sire, il santo vescovo di Patrasso, ha corso il pericolo di essere ammaliato da quella sirena. Ma egli ha rifiutato di vederla. Ella ha un fratello che la vende e che cospira contro lo Stato, - in questo momento a Santa Maria Apparente.
      - Egli ne è uscito. Ed io debbo adesso nominar vescovo il fratello di quella cortigianella. Lo debbo: ciò avrà luogo stamane stessa.
      - Sono io, sire, che lo avevo fatto imprigionare come cospiratore.
      - E sono io che, dietro il rapporto del marchese di Sora, l'ho fatto mettere in libertà. Ma non si tratta più di ciò.
      Il re si tolse dagli occhi del conte di Altamura ed andò ad inginocchiarsi nel suo gabinetto e pregare. Qualche minuto dopo rientrò e continuò la conversazione.
      - Quel Don Diego Spani è un cattivo prete. Egli sarà un abbominevole vescovo. Ora, siccome sono io che introduco nella Chiesa questo lupo pericoloso, debbo esser io a cui incomba preservare l'ovile dalle sue scelleratezze. Ho dato la mia parola di nominarlo: è mestieri ch'egli sia vescovo. Ma io non ho promesso ch'egli godrebbe di un posto cui mi ha fatto estorquere.
      - V. M. non ha bisogno di dir altro. Solamente io supplico la M. V. d'inspirarmi ove questa esecuzione della giustizia di Dio debba aver luogo, a Roma, dopo la consacrazione, ovvero a Napoli, dopo il suo ritorno?


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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