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      Ella diligeva costui come un fratello violentemente ammirato, ma non come un amante irresistibilmente desiderato. Questa circostanza aumentava la passione di Don Diego. Egli aveva scandagliato il cuore della giovane e vi aveva letto, non ancora l'amore per lui, ma quel turbamento immenso che precede la passione tempestosa, quell'insurrezione della vita che rompe tutte le dighe, invade tutto, trascina tutto colle sue forze oceaniche. Egli spiava ed attendeva lo scoppio.
      Ora, ecco che una sera, la sera più solenne della sua esistenza, egli ritrova quella sorella fuggita dal nido, incontra Bambina quasi svenuta sul banco del padiglione di lady Keith. Gettarsi su lei, serrarsela fra le braccia, coprirla di baci frenetici, sovvenirsi in un lampo di tutto il loro passato, di tutti i suoi torti, di tanto affetto, indirizzarle mille domande di una sola parola, colmarla di carezze, slacciarle il busto per darle aria, esprimere mille terrori... fu l'affare di qualche secondo. Vedendola là, e' comprese tutto. Una parola, che il marchese di Sora disse all'orecchio del colonnello Colini, e cui costui ripetè a Don Diego ed agli altri congiurati lo fece tremare. Egli prese sua sorella fra le sue braccia, la trasportò fuori la villa, la portò fin dove potè trovare una carrozza e più non parlò. Aveva paura al presente.
      Il re alla villa di lady Keith? tutti arrestati stanotte? Bambina in mezzo a questo diavoleto? ella, che probabilmente aveva introdotto il re, dar poscia l'allarme? che dramma! quali tenebre gittate di nuovo sulla sua condotta! qual delitto compiuto o quale nuova sciagura toccata!


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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