Pagina (311/387)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Egli rinculava, spaventato, innanzi alle spiegazioni. Ma le spiegazioni non dovevano farsi aspettare.
      Bambina comprese il silenzio e l'ansietà, di suo fratello. Il delitto è un'equazione di cui non si afferrano i termini che quando essa è risolta. Allora si scorgono tutti quegli anelli, fin là distaccati, formare catena, di cui si consideravano con terrore il peso, la lunghezza, la solidità. Le membra divengono corpo.
      Bambina ebbe un'intuizione completa dell'opera cui aveva compiuta. Ella sentì l'onore di suo fratello compromesso, il proprio perduto. Ella vide la croce episcopale al collo di suo fratello come un anello della gogna; il proprio viso cauterizzato dai baci sacrileghi del gesuita; un abisso! E la scandagliò tutta questa visione infernale, durante il subito silenzio ch'era succeduto allo slancio affettuoso di Don Diego, nel tragitto dal Vomero all'angiporto della via Campanile. Bisogna dirlo? Ella non si spaventò. Una voce intima le susurrava dolcemente, solennemente: tu hai fatto il tuo dovere! l'infamia che ne spruzza ricade sopra coloro che ti han messa in questa necessità, prima, e che ne profittano, dopo. Laonde, quando ella si trovò ancora una volta assisa nel piccolo salone del suo alloggio, in faccia di suo fratello che la squadrava con aria severa, rischiarata appena da una smilza candela, quando la ebbe rimandata fuori con un segno altero della sua testa Concettella tremante, ella disse con voce calma e sorda:
      - Diego, tu sei libero e tu sei vescovo!
      Don Diego balzò sulla sua sedia come trafitto da mille serpenti, si rizzò di tutta la sua altezza e gridò:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





Don Diego Vomero Campanile Concettella Diego