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      ... chi sa? Bisogna credere ai miracoli poichè la nostra santa madre, la Chiesa, ci crede. Volete voi che io gli parli, a questo innamorato frettoloso?
      - No. Non inganni ignobili. Gli parlerò io. Io sarò sola con lui. Io non posso sperare qualche cosa che dalla sua generosità. Se naufrago.... ebbene, io so, dal primo giorno in cui mi promisi, come affrancarmi con una forza maggiore da una forza maggiore. E' mi vuole? egli m'avrà.... se l'osa.
      - Ah! se vostro fratello fosse qui....
      - Mio fratello? egli è vescovo. È meglio poi che egli sia a Roma che qui. Io vorrei pertanto vederlo ancora una volta!....
      Ella ruppe in un dirotto pianto ed andò a rinchiudersi nella sua cameretta.
      Bambina non era pia, tuttavia ella pregò, ella sperò.
      La notte venne. L'orologio della chiesa vicina cominciò a(40) snocciolare le ore. Ogni colpo di martello batteva al cuore della povera creatura e lo piagava. Infine, mezzanotte suonò pure. Al punto stesso, l'appartamento risuonò di un tocco discreto del campanello.
      - Eccolo! gridò Bambina, balzando dal seggiolone, come se fosse stata toccata da un ferro rovente.
      - Eccolo! ripetè Concettella. Che bisogna dunque fare?
      Bambina riflettè un istante, poi ordinò a Concettella:
      - Entra nella mia camera e tienti svegliata. Se grido, accorri.
      Concettella si rinchiuse nella stanza di Bambina e questa andò ad aprire.
      Era infatti il padre Piombini vestito da laico.
      Se egli non avesse detto con una voce penetrantissima: Grazie! oh grazie! Bambina non lo avrebbe riconosciuto. Sembrava bello e giovane.


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Il re prega
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1874 pagine 387

   





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