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      La liberté doit vaincre à quelque prix quece soit.
      Saint Just
      On n'est pas à moitié ou aux trois quartsrévolutionnaire: il faut l'être tout a fait,
      ou se tenir coi.
      Proudhon
     
      L'Europa si è chiusa sul mezzodì dell'Italia come le onde del mare sur un vascello naufragato. I deboli gridi, che giungono a scappar fuori da quella muda, non producono più alcuna impressione. Impassibile, indolente l'Europa assiste alla consumazione del lento sacrifizio di quei miseri senza che un segno di simpatia, senza che un motto di protesta si slanci per confirmare a Ferdinando Borbone il crisma di carnefice di Napoli, mannaia d'Italia, e gridargli: arresta! Tanto oblio è un'ingiustizia. E se ciò è il fatto della provvidenza o della fatalità che spinge la vita umana, l'uomo non deve piegarvi rassegnato la testa, fino ad autorizzare un delitto. La prima scintilla della rigenerazione sociale del 1848 è scoppiata in quella terra di vulcani. Quando tutta l'Europa soggiaceva all'azione deleteria della diplomazia, che con una novella bevanda di Circe abbrutiva i popoli: quando, dopo un lavoro poco fecondo delle idee democratiche, l'Europa si attemperava ad aspettare giorni più lieti e confidava nelle riforme dell'avvenire; quando lo scoraggiamento faceva veder quasi infrangibili le catene della santa alleanza, e saldo il pugno in cui i Principi stringevano le sorti dell'uomo, laggiù l'idea abbordava la consacrazione del fatto, la possibilità si traduceva in rivolta. Quegli sforzi sono adesso obliati: a quel popolo non si offre adesso neppure una parola di consolazione e di speranza.


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La rivoluzione di Napoli nel 1848
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
pagine 212

   





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