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      44. L'uomo non dispone che di una sola cosa sulla terra, dice James Mill, il movimento: il pontificato romano aveva assunta la missione di diseredare l'uomo. Sottrarsi al regime di mummificazione, a cui il pontificato aveva per molti secoli lavorato, fu il teorema della rivoluzione intrapresa dal popolo romano. Desidero gittare uno sguardo retrospettivo sulla natura di questo potere, ed accennare qualcuna delle idee, che fra non guari, in un altro libro, più ampiamente svilupperò.
      Il cristianesimo aveva fatto fortuna fin dal suo nascere, perocché, oltre all'aver raccolto contro il politeismo spirante le imaginazioni avide di nuova fede, aveva sostenuto il principio democratico. Aveva predicato la comunione dei beni e l'emancipazione dello schiavo, aveva personificato il popolo fino allora senza esistenza legale, ed elevato il povero e l'oppresso coronandolo nella sua umiltà di un'origine reale attinta ai tempi più remoti. Dominata la concorrenza del paganesimo, il cristianesimo falsò il dogma dell'uguaglianza e si unì all'imperio per soffocare la democrazia. La tendenza a concentrare l'autorità religiosa e civile erasi nella chiesa manifestata assai precocemente. Questo adulterio delle dottrine di Cristo provocò solenni e speciose proteste; ed il pelagismo rivendicò i diritti della libertà umana, piegata sotto il giogo della autorità divina: l'arianismo rappresentò la libertà individuale. Incontrato resistenza, il cattolicismo si rese aggressivo straniero all'Italia: esso vi si era trapiantato senza punto cangiar di natura: e l'Italia gli deve tutti i suoi mali.


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La rivoluzione di Napoli nel 1848
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
pagine 212

   





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