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      Poco tempo dopo uscì di prigione, corse di strada in strada, di casa in casa, e venne a naufragare all'ospitale di Santa Maria della Fede.
      È là che fu raccolta dal padre Cutillo. Ma di lì a poco, giovane ancora, riposata dalla vita orribile, condotta fino allora, noiata delle regole severe che il padre Cutillo imponeva all'istituzione delle Pentite, refrattaria alla correzione, disprezzando il lavoro, Giuseppina sparve un bel mattino dal ritiro del prete filantropo, rubando alcuni oggetti d'argento e non se ne ebbe più notizia. Il rapporto del padre Cutillo sulla sua fuga è l'ultimo foglio dell'istruzione che riguarda questa donna. Aggiungo che alcui mesi avanti era andata a ritirare sua figlia dall'Ospizio dei poveri, ove era stata inviata uscendo dai Trovatelli.
      - A che età? chiese Fuina.
      - A dodici anni.
      - E la polizia non l'ha più rinvenuta su i suoi passi? ha esclamato Fuina. Io ero assente a quell'epoca.
      - Nol credo, ha risposto il conte: non c'è più traccia di lei negli archivi. La si è cercata pertanto e la si cerca ancora a causa del furto.
      - Allora, o è morta, o ha cambiato nome, o è andata in provincia, ha osservato Fuina.
      - È possibile, ha risposto il conte d'un tono calmo e freddo levandosi.
      Ciò significava che le informazioni, che aveva a darci, erano esaurite e che non avevamo più che a lasciarlo libero. L'ho ringraziato e non ho avuto nulla a pagare, altro che due carlini all'usciere, il quale ha esatto la mancia con quella buona grazia che un brigante mette a chiedere la borsa o la vita.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





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