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      Un rumore di carrozza! eccola; si ferma alla porta del giardino. La donna velata entra; traversa il pergolato, ascende la scala a chiocciola; è nell'appartamento del conte.
      - Eh! se andassi a far visita a questo animale di mio vicino? È il meno che si possa fare per un conte che custodisce i canarini della regina, los canarios de la reyna! Diavolo! gli è ch'e' sono degni di stima, i canarini di quel birbo lì.
      Mezz'ora dopo il marchese di Diano si faceva annunziare dal conte Ruitz de Llamanda, ma.... la signora non c'è.... Dove diamine la è passata?
      - Benissimo, disse il marchese, tenteremo un altro mezzo.
      Il domani la donna velata non venne. Il giorno dopo, siccome essa poteva venire, il marchese si levò a mezzodì, prese una carrozza, si appostò al lato opposto della via per dove la carrozza doveva passare, abbassò le tendinelle ed attese. Alle due un grazioso coupè color castagno oscuro apparve dall'altra parte e si fermò alla porticina del giardino. Il cocchiere, imbacuccato in una livrea nera orlata di giallo, non si mosse dalla serpa. La dama aprì lo sportello da sè, discese, lo richiuse, toccò in una certa maniera particolare un bottone della porta, che si aprì, ed eccola scomparsa. Il cocchiere voltò la testa del cavallo ed attese.
      Attese fino alle quattro ed il marchese altresì. Poi la porta del giardino si aperse. Il conte, tenendo il suo berretto greco alla mano, schiuse lo sportello, la dama entrò nel coupè, il conte richiuse e via. Il marchese ordinò al suo cocchiere di seguire.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





Diano Ruitz Llamanda