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      Più tardi vi si aggiungerà il matrimonio civile in gran cerimonia.
      - Difatti, nella posizione attuale della signorina, non bisognerebbe esporla ad emozioni troppo vive.
      - E per questo, pure, occorrerebbe che il marito continuasse a vivere a casa sua, per qualche tempo.
      - Questa non l'accetterei forse, se io fossi al posto del fidanzato che state fabbricando per la signorina.
      - Sì, sì, avreste ragione, forse, se ciò fosse senza compenso. Ma io sono un uomo giusto. Non imporrei mai dei sacrifizii indiscreti, senza offrirne l'equivalente.
      - Come l'equivalente! L'equivalente di una bella donna, che si sa che è vostra moglie e che bisogna adorare da lontano.... Ma allora....
      - Dottore, voi siete ingenuo. Ignorate certi usi del gran mondo. Voi non comprendereste, forse, che vi possa essere un matrimonio in scrittura doppia.
      - Voi parlate turco per me. Non conosco che gli usi della mia provincia, dove il marito prende la moglie in casa sua, perchè vi faccia tutto e fa lui stesso, l'imbecille, i suoi bimbi.
      - Siete poco inciviliti e dovete avere sulla coscienza tutte le disgrazie che vengono dal proletariato. Ma supponete ch'io dica a mio genero - comprendete che è un'ipotesi - vi interdico certi diritti durante un certo tempo, cioè fino a che vostra moglie non vi avrà completamente aggradito. Vi prego di non condurla a casa vostra e vi scongiuro di non vivere in casa mia, perchè ciò si potrebbe sapere e potrebbe cagionare delle gelosie che porterebbero la mia rovina. Vi prego di non propagare la notizia di questo matrimonio, perchè potrebbe far chiasso, e ferire certe persone che hanno degli interessi contrari, sopra voi o sopra lei, non monta.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267