Pagina (167/267)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dio! dormiva, dunque, a mezzanotte?
      - Dio mio, te ne ringrazio, esclamò Bruto fuori di sè.
      Lena ripetè a Bruto tutta la storia, che il conte di Sala le aveva raccontato due ore prima; Bruto aveva riconosciuto il colonnello alla prima parola.
      - Come tutto s'intreccia sotto il soffio del destino! Se tu sapessi, Lena.... Ma, no, non qui, non qui.... Raccontarlo qui è impossibile. Pronunziare il suo nome alla porta di questo ferito, che è il tuo damo, sarebbe un sacrilegio.
      - Tu mi allarmi e m'impaurisci, Bruto. Cosa è dunque? Vieni da me allora....
      - Da Ondina?
      - No, no, da Lena. Qualunque sia la mia sorte, qualunque sia la tua, permettimi di non essere mai sempre per te che la povera affamata e pezzente, che hai conosciuta onesta, per tanti mesi.
      - Sì, bisogna ch'io ti parli e che tu sappi tutto.
      - T'aspetto. Da tre ore in poi, la mia porta chiusa per tutti, anche per Donizetti, anche pel mio vecchio maestro Coralto. Ho anch'io tante cose da dirti.
      Bruto si precipitò per la scala e partì. Ei non voleva esser presente ai colloquio fra Ondina ed il marchese.
      A tre ore precise, però, batteva alla porta della cantante all'albergo di Nuova York, a Chiaja, accompagnato da don Gabriele. Bruto aveva forse paura di trovarsi faccia a faccia, solo, colla prima donzella che avesse amato e che forse amava ancora.
      Lena, vestita molto semplicemente, lo aspettava.
      Appena Bruto apparve sulla soglia, Lena corse verso di lui ed e' verso lei per una attrazione irresistibile. I loro sguardi si abbracciarono, mentre le mani si stringevano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





Bruto Bruto Sala Bruto Lena Bruto Ondina Lena Donizetti Coralto Ondina Nuova York Chiaja Gabriele Bruto Lena