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      - Scellerato e ipocrita!
      - Un giorno mia madre mi portò una lettera, che diceva essere della Tessari, colla quale quella eccellente donna mi invitava a passare la sera da lei alla Barra, alle porte di Napoli. Accettai. La lettera era falsa. Il marchese e mia madre avevano combinato insieme che andremmo tutti e tre a passare un mese nella sua casa di campagna ai piedi del Vesuvio. Partimmo, infatti, la sera.
      - Era un tranello!
      - Arrivati alla porta del palazzo Serignano, mia madre discese, sotto pretesto di andar a cercare non so che involto per la Tessari. Andava ad avvisare il marchese che io era nella carrozza. Io non sapeva neppure che costui abitasse colà! Mia madre salì da lui. Egli aveva data l'imbeccata al domestico. Mentre questi agiva lentamente, facendo passeggiare mia madre nell'appartamento in cerca del suo padrone, questi scendeva, dava un ordine al cocchiere, apriva lo sportello della carrozza e mi si sedeva vicino dicendo: che mia madre, dopo matura riflessione, si trovava troppo mal vestita per accompagnarmi ad un ricevimento di sera dalla prima attrice dei Fiorentini e che avendolo incontrato per caso ella l'aveva pregato di accompagnarmi fino alla porta di quella signora. Ciò mi parve equivoco. Volli discendere. La corrozza, partita, andava già di carriera. Il marchese mi rattenne. Io volli aprir la finestra e gridare. Egli vi si oppose colla forza. Andavamo dalla parte di Chiaia. Vidi la villa ed il mare. Lottai ancora perchè compresi tutto. Il marchese mi spaventò allora, prendendo un'aria terribile.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





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