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      E non lo dico per piaggiarvi, ma ho un asino tanto bello quanto vostra eccellenza. Se lo vedeste! si alza sulle due zampe di dietro e recita il panegirico di santa Filomena. E, poi, ha una voce, una voce.... Sfido i canonici della cattedrale di farne udire di più deliziose. Mi consigliarono di esporlo al concorso pel posto di cantore al coro di Massa. Sì, l'udrete come esso gorgheggia l'Ite missa est! E poi come galoppa, come bacia le mani con grazia e buona creanza.... In una parola, che vostra eccellenza non dimentichi il suo Antonio e la vedrà. Balaam non fece un sogno quando profetizzò la sua somara: me lo disse un giorno il curato.
      - Hai finito!.. Vattene ora a tutti i diavoli.
      - Vado ad aspettare vostra eccellenza.
      Per dire la verità, Antonio aveva un po' esagerato le qualità della sua cavalcatura comparandola alla bellezza di sua eccellenza. Il suo somaretto era magro, lungo, ossoso, sciancato. Ma Antonio, da ragazzo astuto, da uomo, che dava la metà del suo guadagno al padrone dell'albergo, fece trovare la sua bestia ed una compagna di mangiatoia alla porta dell'albergo, ogni concorrenza messa da banda.
      Lena e don Gabriele furono quindi obbligati di contentarsi di quei due asini per recarsi allo stabilimento.
      Arrivati dinanzi al cancello, pagarono Antonio e scesero. Quella ginnastica asinaria dava il mal di mare a Lena. Furono allora circondati da una folla di mendicanti, di postulanti, di mercanti, di curiosi, da una mob malsana, direbbero gli Inglesi.
      - Eccellenza, volete degli asini? domandava un altro asinaio a don Gabriele.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





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