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      Il quale non avendo potuto cavare alcun costrutto dall'interrogatorio redatto dal cancelliere della polizia, lo si può bene imaginare, veniva ad informarsi dal cliente dei fatti e delle cause.
      Don Terenzio godeva d'una riputazione colossale nel fôro di Napoli. Si raccontava ancora un processo, avocato da lui, nel principio della sua carriera, e che era stato l'origine della sua fortuna. Egli è vero che don Terenzio respingeva con tutte le sue forze l'onore che gli si voleva attribuire, ricordando la sua prima causa. Ma il fatto non era per questo meno vero e merita di essere riferito.
      Il conte d'Altamura, uno dei più nobili napolitani che avevano acclamato la repubblica Partenopea del 1799, aveva comperato il feudo del principe di Sora, vendendo a tale scopo tutto ciò che possedeva, e contraendo un debito onde completare il prezzo di compera. Il figlio del principe di Sora, bellissimo giovane, marchese d'Atella(20), aveva seguito la Corte dei Borboni in Sicilia(21) ed erasi cattivato il favore della regina Carolina, la quale amava i bei giovani, ciò che non le impediva di amare altresì anche le belle donne. Quando i Borboni furono ricondotti a Napoli dal cardinal Ruffo, Nelson ed Emma Liona e che la repubblica naufragò nel sangue, il marchese d'Atella reclamò la restituzione del suo feudo, asserendo che suo padre non aveva facoltà di vendere ciò che era un appannaggio costituente il suo maggiorasco e che il conte d'Altamura non poteva restarne possessore, perchè aveva.... accettato la repubblica e simpatizzato con la Francia!


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





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