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      Portavamo con noi delle ricchezze immense. Tutto prometteva un avvenire così propizio come pel passato....
      La tempesta ci diè addosso e ci spezzò vicino Paola. Il cutter si spaccò come una melagrana, e colò a fondo, con uomini e roba. Avevan ragione quegli scaltri mariuoli d'aver più confidenza nel vino che nell'acqua!
      - Fuori la legge, l'acqua! si gridò da ogni banda tra grugniti all'acqua e tra evviva al vino.
      Quattro o cinque di noi, che sapevamo nuotare, ci salvammo, ma poveri come Adamo quando escì dal suo giardino. Fu spedito un inviato straordinario agli amici della Sila. Gli anziani di quella repubblica si riunirono immediatamente e decretarono che ci si manderebbe una guida e del denaro. Ed invero otto giorni dopo bevemmo insieme alla prosperità della nostra associazione. Il consiglio si riunì. Discutemmo gli affari e si principiarono nuove operazioni. Avevamo due metodi.
      Per queglino che riconoscevano senza resistere i diritti della società e pagavano le nostre tasse.... feste, canti, inni, piaceri e belle crapole. Poichè noi avevamo persino il poeta laureato della società e poi cantanti, ballerine, odalische, e tutto ciò che segue; - per queglino che insorgevano e si rifiutavano di pagare, il procedimento era logico. Si rimandavano in dettaglio ai loro parenti. Di rado, dopo aver spedito le orecchie, il naso ed una mano, occorrevano ulteriori raccorciamenti. Il denaro arrivava, il renitente partiva. Tutto andava, dunque, a gonfie vele. Ma in questa valle di lagrime, nulla e nessuno non isfugge al suo destino.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





Paola Adamo Sila