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      L'uomo, d'altronde, non pensa mai che a difendersi dai suoi nemici. Lo sciocco! Egli dimentica gli amici!
      - Foste, dunque, tradito di nuovo? chiese il carceriere in capo.
      - Come sempre.
      Ora egli avvenne che il prefetto ed il suo segretario non andarono di accordo; poichè questi si trovava defraudato nella divisione della parte che facevamo alla prefettura. Il prefetto, dunque, fu costretto ad agire. Una notte i gendarmi e la truppa sorpresero il nostro accampamento.
      La fucilata fu terribile e durò tutta la notte. Ebbimo il nostro Waterloo. Quelli che sopravvissero al disastro si dispersero.
      - Dio buono, sè v'è della gente disgraziata! sclamò la bella danzatrice del conte.
      Ben disgraziata! riprese il conte. Imperocchè che vita mai è quella del brigante! I suoi possedimenti sono illimitati. I suoi diritti sono completi e senza restrizioni. La sua religione non ha liturgia. Egli non riconosce questa oltracotanza sociale, che si chiama il tuo ed il mio. Viver libero in mezzo ad una natura libera e potente, la vôlta del cielo per palazzo, i fiori e le brughiere della foresta per tappeto! La prima donna che incontra è sua. I suoi amori sono febbre e rabbia: le sue orgie drammi che finiscono sempre coll'emozione possente dell'assassinio. È poi, sopratutto, il certaminis gaudia di Claudiano.... Bisognò rinunziare a tutto ciò.
      - Povero signore! sclamò una vecchia.
      Cangiai di vestiti, continuò il conte, e, travestito, passai nella Basilicata, provincia limitrofa. Avevo imparato il disegno. Ma non ero che un dilettante e non facevo quel mestiere che per gusto della scienza geologica e mineralogica.


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Il sorbetto della regina
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1890 pagine 267

   





Waterloo Claudiano Basilicata