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      Vi andò infatti al quinto giorno.
      Madama Goupil gli rimise il quadernetto seguente:
      Primo giorno.
      La signora Sergio di Linsac - Sergio non le aveva mica detto il nome - è uscita a mezzodì e cinque minuti. È scesa a piedi per la via Blanche: à parlato con un signore decorato nella Chaussée d'Antin per due o tre minuti, ed è entrata nel negozio della Glaneuse. All'una e mezzo, à traversato i boulevards ed è entrata da Janisset, ove la ànno mostrato dei gioielli. À comprato qualcosa ed è uscita. Quivi à preso una vettura e si è recata dalla contessa di Boisbruns, via di Verneuil, n. 17. Riescita alle quattro e mezzo, à traversato il giardino delle Tuileries a piedi, ove à parlato ancora per cinque minuti con un giovane biondo a barba rossiccia. In seguito per la via della Paix - ove à ordinato qualcosa da Cuvillier - e per la via Caumartin, ella è rientrata in casa, via di Boulogne. Madama di Linsac aveva un abito color castagno chiaro, un Cachemire, un cappello di velluto nero. Non uscita nella sera, fino a mezzanotte.
      Secondo giorno.
      Madama è uscita all'una. Vestiva un abito di moire antico nero, cappellino lilas coverto di un velo nero. À preso una vettura di rimessa giù nella via di Clichy, che l'à condotta alla piazza della Concorde. À pagato ed è passeggiato a piedi per i Champs Elysées, viale Gabriel, fino alla porta dei giardino dell'ambasciata inglese.
      Un cocchiere, sur un coupé, aspettava. Madama à detto un motto. Il cocchiere si è precipitato di predella; à aperto lo sportello.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





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