Pagina (125/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il principe di Lavandall s'invaghì di lei e la sposò.
      E si fece correre il rumore che l'imperatore Alessandro - il quale l'aveva veduta a Vienna, in casa del principe di Talleyrand - lo avesse spinto alle nozze.
      Di questa unione, dopo un anno o due, nacquero due gemelli: Pietro ed Alessandro di Lavandall.
      Pietro, venendo al mondo il primo, godè del rango di primogenito, e, poco dopo, del titolo e dei diritti della sua nascita, alla morte del padre.
      Quantunque gemelli, i due bambini si rassomigliavano poco.
      Al fisico, la dissomiglianza consisteva unicamente nella gradazione del colore dei capelli - cui Pietro aveva scuri e Alessandro di un biondo dorato - e forse anche nel colorito - cui il primogenito aveva pallido ed il cadetto molto animato. Ma al morale, questa dissomiglianza era più profonda.
      Pietro era un sognatore. Egli amava la solitudine; aveva un carattere fermo; un coraggio freddo; una grande tenacità di volontà. E' si mostrava poco aperto. Più esatto al compito cui si assegnava egli stesso che a quello cui gli si avrebbe voluto imporre. Poi, calmo fino alla mollezza.
      Alessandro, all'incontro, era rumoroso, metti-brighe, pigro. Sempre dietro a gonne di pettegole, con le mani nelle cameriere. Sempre a bisdosso di un cavallo, od un fucile alla mano. Abborriva i libri. Amava la danza; folleggiava per i piaceri; dava volentieri degli scappellotti; e quando non lo si trovava nei boschi a snidare gli orsacchi, i lupi, i nidi di aquila, si era certi trovarlo nella sala d'armi.
      Questa differenza di gusti e di costumi non impediva che i due fratelli si amassero teneramente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Lavandall Alessandro Vienna Talleyrand Pietro Alessandro Lavandall Pietro Alessandro