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      Ah! i giornalisti non sanno che colpi terribili e' portano sovente sopra taluni, quando mandan giù certe novelle con indifferenza, per disannoiare tal'altri!
      - Ma che ò fatto io dunque a questa gente perversa - sclamò Maud - perchè mi calunnia così?
      Povero moscherino!
      Ella non sospettava punto qual diabolico ragno tesseva intorno a lei i fili del suo destino!
      Il dottore di Nubo, che seminava dovunque gli aneddoti, lasciavane cadere altresì al club senza farvi attenzione forse. Ed il direttore del Corsaire spigolava senza gridargli: guarda!
      E gli è così, che la sventurata giovane malata passava nel dominio pubblico, per la noncuranza dell'uno, per la avidità di novelle della high-life dell'altro.
      Ma era poi leggierezza, non curanza, quella del dottore conte di Nubo? Eh! eh!
      Maud andò a letto, ma non chiuse palpebra per tutta la notte. Ella sollecitava più che mai il momento di volare presso suo marito, onde metter termine a questi odiosi rumori.
      L'indomani, per buona ventura, il dì sorse bello, e Maud contemplò la vita al colore dei raggi del sole.
      Ella si levò a mezzodì e passò nel suo boudoir.
      Era quivi che la prendeva la sua colazione, prima di ricevere la scossa elettrica.
      Ella mangiò quel mattino senza appetito, a causa della notte passata nell'insonnia.
      Sarah trovolla più pallida, gli occhi velati, le orbite offuscate e più incavate. La non disse nulla, però, per non attristarla.
      Maud s'impressionava sempre, apprendendo che l'andava più male. A venti anni! vedere, a venti anni, la morte che si avanza a passo lento, cauto, guardingo, da traditrice!


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





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