Pagina (221/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ebbene...
      - Ebbene?
      - Sara non aveva figliuoli da Abramo. Ella introdusse nella camera nuziale la schiava Agar. Rachele non aveva prole da Giacobbe. Ella permise alla sua fante Balah di entrare nel suo talamo. Lia, per la medesima ragione, gli presentò la sua schiava Zilpah. E quella stessa Rachele permise alla sua sorella Lia di rivedere suo marito, per qualche ramo di mandragora.
      - Basta - sclamò Taddeo IX. Gli è ciò che io voleva sapere. E cosa avvenne dei figli di quelle schiave, padre mio?
      - Essi furono servitori di Dio, antenati di Gesù Cristo, patriarchi, capi di tribù - che erano i re d'allora...
      - Padre d'Ebro - riprese il re - e se io seguissi l'esempio di quelle madri, di quelle mogli di patriarchi, troverei io grazia agli occhi del Signore? Potrei io dirgli: Io ò agito giusta i consigli di uno dei tuoi preti? La mia coscienza di cristiano può restare calma? Potrei io dirmi: Io ò compiuto il mio dovere di re!... ed andarmi a riposare nel Signore?
      - Sire, io vi parlo in nome di Dio. Se egli vi à colpito - per uno dei suoi secreti inscandagliabili - della più crudele delle sue piaghe: la sterilità!... gli è ch'egli esigeva da V. M. la più grave delle espiazioni: quella dell'umiltà! Dio non poteva pensare a castigare i vostri popoli, che sono innocenti. Ora, il principe di Tebe sarebbe un castigo. La repubblica, la guerra civile. Una sostituzione mediante un ramo collaterale... Dio non può permettere codesto. Adorate la sua mano. Dio non adottò egli Saul, e dopo Saul Davide, in pregiudizio della discendenza del suo profeta?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Abramo Agar Giacobbe Balah Zilpah Rachele Lia Taddeo IX Dio Gesù Cristo Ebro Dio Tebe Saul Saul Davide