Pagina (225/440)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Io mi sento più malato che mai. D'altronde, figlia mia, tu sei in una età da marito, e da un giorno all'altro...
      - Io non sono mica impaziente, babbo...
      - Sì: ma altri potrebbe ben esserlo. Per bacco! quando si è vedovi, e si àn cinquant'anni e non successione assicurata, si capisce la premura e le precauzioni...
      - Voi dite, babbo, cinquant'anni?
      - Sì, è una supposizione. Infine, bisogna esser preparati a tutto. Quando si vuole un successore ad ogni costo, è mestieri mettersi in misura: e quando lo si è, dire: io son pronta! In questo caso, non si va a badare se tu abbia o no fretta. È la cosa stessa che urge e indica la precipitazione. Buona sera, Diana cacciatrice. Non essere schifiltosa come la tua santa protettrice. La pruderie era buona per i pagani e per le dee... non per le regine che debbono arrivare al trono con una successione bella ed assicurata... assicurata ad ogni costo! Buona sera.
     
      Se vi è qualcuno che abbia più spirito di Voltaire e di tout le monde, gli è sicuramente una figlietta a maritare - fosse ella pure una principessa. Bianca comprese il latino di suo padre - latino, del resto, che non aveva mica bisogno di dizionario.
     
      Altra fu la conversazione del principe di Celle con suo nipote, il duca di Balbek.
      - Riceverai - disse il principe - oggi stesso forse, il brevetto che ti nomina cavaliere di compagnia della principessa Bianca. Sei tu fortunato! gaglioffo!
      - Proprio! - sclamò il duca di Balbek. Solamente, io vorrei che si definissero le mie funzioni presso di quella principessa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Diana Voltaire Celle Balbek Bianca Balbek