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      - Esattamente. L'è codesta la parte brutta delle tue funzioni. Ora, e' non incombe che a te, se ài spirito, di rilevarla, e di ciò che è un mestiere di domestico fare la delizia di un cavaliere elegante.
      - Ma voi obliate, dunque, che io ò per le mani un'Altezza, una figlia di re, una principessa del sangue.
      - Tu puoi anche aggiungere la fidanzata di un re. Ma, silenzio! Questo l'è un segreto di Stato cui ti rivelo, conosciuto adesso unicamente da S. M. e da me.
      - Eccomi allora più domestico che giammai!
      - Comincio ad accorgermi che ebbi torto di indicarti per codesto posto superbo, perchè tu sei un vigliacco o un imbecille.
      - Ed io comincio a comprendere che voi non dite tutto ciò che pensate, e che gironzate attorno a qualcosa.
      - Io non gironzo, ma cammino dritto. La principessa Bianca è bellissima. Non vi è dunque nulla da stupire che la si dimandi in matrimonio, e che perfino dei pretendenti slombati ed affranti si mettano su i ranghi. Un cavaliere di compagnia che avesse dello spirito potrebbe, in una situazione simile, far molta via. Gli è un gironzare questo?
      - L'è peggio che un gironzare: l'è un affondarsi. Ed innanzi tutto, mi parlate voi da zio, in questo momento, o da ministro di S. M. Claudio III?
      - Come tu voi. Ma ponghiamo che io ti parli da ministro, non fosse che per obbligarti al secreto: che conclusione ne cavi tu?
      - Allora, io prego Vostra Eccellenza di farmi l'onore di darmi delle istruzioni precise; perocchè, che io capisca o no, sono deciso a non capir così subito.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





Altezza Stato Bianca Claudio III Vostra Eccellenza