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      Mi date voi, sì o no, una missione? Se me la date, esigo il mandato. Io non sono mica di coloro cui un ministro o un re si propone sconfessare o spezzare, se la missione volge male. Voi rifiutate la lettera ministeriale? dunque voi meditate un tradimento.
      - Tu vuoi dei documenti? dunque tu vuoi trafficarne. Non vedi tu, idiota, che una scritta simile nelle tue mani sarebbe una sentenza di morte contro di te? Non è, no, per fartene un parafulmine che tu cerchi codesto. Chi andrà a dimandarti conto di ciò che avvenne nel fondo di un folto macchione, o nelle serate di un boudoir, se non si desidera di meglio che ciò abbia luogo ed il più presto possibile? Chi t'impedisce di ritirarti, se incontri ostacoli? Chi t'impedisce di pigliar delle precauzioni prima d'impegnarti? Il pericolo sarebbe desso nel successo? Ma, non ti si dà una missione simile per mancarla. Lo scritto che tu dimandi non è dunque per la tua sicurezza.
      - Lo è per l'appunto.
      - No. Esso sarebbe invece un giorno una tentazione forse per la tua cupidità, per un cattivo pensiero qualunque. Tu non rifletti dunque che si vorrebbe forse un giorno spacciarsi di un uomo che possiede di tali secreti, di tali documenti? Tu avresti una pistola carica e sempre armata, la bocca volta al tuo cuore. Tu saresti sempre in pericolo di morte, o in misura di commettere un'infamia, un tradimento, cui si vorrebbe impedire.
      - Io so bene che avrei in poter mio una macchina infernale la quale potrebbe annientarmi ad ogni istante. Però io mi piaccio a lottare contro il pericolo ed a dimesticare il serpente a sonaglio ed il tigre.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440