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      ... Tutto codesto si è sprofondato come una valanga! Un bacio di donna à creato più ruine che il ciclone nei mari del Sud ed il simoun nel deserto!
      - Io sono un misero! - sclamò egli infine, essendosi assiso, dopo qualche istante di tacere, cui il dottore non interruppe perchè gli scandagliava il cranio ed il petto del suo occhio scrutinatore.
      - Bah! bah! io sono abituato a quelle frasi - rispose il dottore di un tono gaio. Tutti coloro che vengono a consultarmi cominciano per quel motto. Come la lingua francese è povera, e lo spirito umano poco elastico!
      - Il dolore è un grido e non una lingua, dottore - osservò il duca. Voi lo ignorate; tanto meglio!
      - Che vi càpita, dunque? Io credeva, al contrario, che la calma vi ritornasse.
      - Io sono agli estremi. Mi affliggono a questi tre abissi: uccidermi, lasciarmi uccidere, o assassinare!
      Il dottore, forte pensoso, si grattò la fronte, e dimandò lentamente:
      - E voi avete scelto?
      - Ve lo chieggo a volta mia.
      - Insomma, spiegatevi.
      - Voi non mi comprendete, dunque? Avete voi mai assaporato la gelosia dell'odio?
      - Ignoro quella dell'amore - figuratevi! Allora?
      - Scandagliate. Voi conoscete una parte dei miei disastri.
      - Sopra una parola anticipata della morte del re Taddeo - cui il signor di Lavandall si lasciò scappare a disegno - ò guadagnato alla Borsa cento mila franchi. I nostri debiti comuni, e quelli di cui aveva risposto, addossando le vostre cambiali, sono pagati.
      - Non è il danaro che cagiona le mie sventure.
      - Morella dunque?
      - Morella parte dopo domani per la Turchia, a traverso la Russia, in compagnia di parecchi signori.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





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