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      De cui se diceva favolosamente, che quella fussi l'anima di esso, non da tutti veduta, ma solamente da alcuni huomeni. Ma manco tu ti maravegliaresti, se tu sapessi quello che è raccontato da Aristotele et anchor da più altri scrittori di quello huomo Thasio.
      APISTIO Deh, per tua cortesia, raconta quello gli intervenisse.
      FRONIMO Gli interveneva che gli andava inanti e dietro la bocca una simile figura, la quale non era veduta dall'altri huomeni.
      APISTIO Dunque, senza leggerezza di animo se può credere alcuna volta che quelli muoiono, sicome dicono alcuni, possono vedere li buoni e rei spiriti nelli assumpti corpi, li quali non son veduti dall'altri?
      FRONIMO O sì sì, questa è cosa certa. Conciosia che è creduto questo a tanti prodi et eccellenti huomeni, li quali narrano cotesto, et anchora egli è da molti dotti authori suto scritto.
      APISTIO Dimmi, buona donna, s'è anchora partita la paura, che havevi?
      STREGA Sì ben se parte, così per il vostro ragionare, come anchora per la vostra presentia.
      APISTIO E possibile che tu haggi tanta paura del tuo amoroso?
      STREGA Oimé. Già non lo temeva. Ma dipoi che sono condutta nella prigione, et haggio contra sua voglia confessato li nostri lascivi piaceri, grandemente et oltro di quello sia possibile di raccontare mi spaventa. E qualche volta se ferma a quello usciolo della prigione, et a quella fenestrella, reprehendendomi e dimostrandosi molto forte turbato con meco. E dipoi mi promette ogni agiutorio per cavarmi fuori di quivi, pur che io stia queta e tacci per lo avenire, e più non confessi veruna cosa, ma anzi nieghi quello che già ho confessato.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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