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      Ma delle streghe, n'è fatto chiara mentione nelli libri delli antichi et anchor delli moderni.
      APISTIO Io sento, ma non so imperò in che modo, a puoco a puoco muoversi l'animo mio acciò consenti alla tua oppenione. Vero è che volentieri udirei e' testimonii promessi da Dicasto, di conducerli avanti di noi nel mezzo, et anchora disidero de intendere delle ragioni, se ne ha dell'altri oltro di quelle che ha detto.
      FRONIMO Deh, il mio Apistio, tu debbe sapere come è segno di puoca stabilità di animo, di vacillare et di piegarsi mo' quindi, mo' rivolgersi indi, mo' fermarsi, e dipoi moversi dal luogo dovi era fermato. Conciosia che quelle cose, delle quali avanti dicevamo, se non parevano a te vere, pur parevano imperò molte simili al vero, dapoi anchora contradicevi e dicevi che meritamente era da essere contradetto da te a simili cose, ma hora con una certa inclinatione di animo confessi di essere tirato e sforzato di dover consentire alla nostra sententia et oppenione. Il perché a me pare (perdonami però) che meritamente puotresti esser nuotato di instabilità, eccetto se tu non havessi usato ironia, overo simulatione e fittione. E cotesto non sarebbe meraveglia, perché tu sei usato nelli finti giuochi degli poeti, et anchora sei tu molto esercitato nelli dialoggi di Socrate. Per il che interviene che le persone sono usate in detti libri, o non mai, o vero con gran difficultà, se possono rimovere dalli detti modi.
      APISTIO Fronimo mio, io non fingo in cosa alcuna, né anche giudico che sia bisogno fra te e me de ironia o vero simulatione, ma io te dico il vero, che non vuorei così prosontuosamente credere una cosa di tanto momento.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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