Pagina (92/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il perché pare a me che sia meglio di dubitare, pur che modestamente se facci, et anchora di scoprire et indi e quindi le dubbitationi dell'animo mio, cioè mo' a te mo' a Dicasto, sicome scopre lo infermo le sue infiaggioni e piaghe al chirurgico, che credere facilmente senza ragione. Conciosia che è sententia di un grande huomo (si ben mi ricordo) come se debbe andare pian pian, e di passo in passo, in quelle cose le quali paiono che soverchiano le nostre forze, accioché, se incontanenti fossero sprezzate, non siamo da nascosto inviluppati nelli frodi, e pel contrario, se incontanente fussero credute da noi, non siamo presi nelle reti colle suspitioni delle sciocche vecchiarelle. In vero si son stato dubbioso nell'animo mio, così mi pareva di dover dubitare, non ho imperò mai contrastato con l'animo ostinato.
      FRONIMO Se così è e che tu sia di questo buon animo, cioè che vogli in cotesta cosa usare l'intelletto e non la volontà, certamente possemo havere buona speranza di te. Ma ti voglio dare un buon ricordo così in questa cosa, de cui hora disputiamo, come nell'altri, che portano pericolo e sono de importanza (sì come si suole dire): cioè che per cotal modo facci che non vadi avanti la volontà allo intelletto, così voglio dire, che non vogli una cosa, se prima non l'haverai ben intesa e conosciuta. Ma sono alcuni che caminano pel contrario nell'ordine delli studii della dottrina: cioè prima deffiniendo e concludendo con la sua volontà, overo secondo il suo vuolere, che cosa sia il vero, avanti ben considerano con lo intelletto esso vero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





Dicasto