Pagina (120/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sendo esso nella Toscana e caminando per alcune sue occurrentie verso Pisa e venendo da un castello pur del Pisano, dovi havea perduto nel giuoco de' dadi li danari, e così molto di mala voglia, lamentandosi delli santi et anchor de Iddio per la perduta di essi, eccoti vede seguitare dopo lui dui a cavallo, che parevano mercatanti e parevano che cavalcassino molto in fretta, dove a dietro di uno di essi sedeva in groppa del cavallo una femina, la quale, dimostrando di non potere più oltre stare a cavallo per la gran fretta che facevano, parvi che scendesse in terra. Hor costui, vedendola bella et anche sola, pigliandola per la mane caminavano insieme, e la invitò allo allogiamente seco quando serebono a Pisa, e così parvi che quella gratiosamente accetasse l'invito. E così pur oltra caminando insieme et anchor piacevolmente ragionando, tanto costui se infiammò di amore di lei, che senza verun freno della giusta ragione, e ciecamente chiedendola de piaceri dishonesti e quella consentendoli, ne divienne a quello che tanto pazzescamente brammava. Ma uditi cosa meravegliosa: come hebbe havuto li suoi scelerati disii e discosti da ogni ragione di huomo, ecco che incontenenti quasi tramortì e diviene tanto manco di animo, che giacque nel campo dovi havea commesso il sozzo peccato da sei hore come mezzo morto. Vero è che, sovragiungendo e' suoi compagni che ne venevano dopo di lui da longhi, e ritrovandolo in cotal modo giacere sanza forze corporali, il portarono alla città, e fu sei mesi infermo, e gli cascarono tutti gli pelli dalla persona, e narrava come per tal modo vi fussero brugiate le calze nella soperficie disovra, come sel fussi stato il fuogo vero l'havesse brugiate.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





Toscana Pisa Pisano Iddio Pisa