Pagina (136/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E cotesta non è gran meraveglia, perché se un corpo può ingannare li sentimenti corporali e farli parere una cosa altrimento di quelo che è, sicome vediamo che fa il vietro, il quale imprime quel suo colore nell'occhio per cotal modo che fa parere tutte l'altre cose simile a sé nel colore benché siano altrimento in sé colorate; quanto maggiormente i spiriti ignudi da ogni corpo, cioè li demonii, puotrano conturbare la fantasia et ingannare l'occhi e l'altri sentimenti delle creature inferiori? E così, in cotesto modo, istimarai fussero quelle opere di quei asini, e di quella specie di quello prestante cavallo che portava li grandi pesi, la disputatione del philosopho che disputava senza corpo le cose di Platone, le astute opere delli lupi di Arcadia, e li versi di Circe che trasformarono li compagni di Olisse. E così tutte coteste cose se debbono attribuire al spirito imaginario, overo alla fantasia, che così era ingannata, a cui pareva essere quella cosa che non era. Il simile anchor diremo della cerva in vece de Iphigenia, e li augelli in vece delli compagni di Olisse: cioè, che fussero poste simili imagini e figure dalli demonii avanti l'occhi dell'huomini, o pur anche forsi vi fussi posta una vera cerva et anche veri augelli, non vi apparendo Iphigenia né li compagni di Olisse, o sendo ivi presente o vero portati in altri luoghi.
      DICASTO O quanto ben, e quanto brievemente hai tu raccontato quelle cose di santo Agostino, e non manco vere, sicome io istimo. Egli è ferma conclusione tenuta dalli theologgi qualmente sono soggietti naturalmente i sentimenti dell'huomini e la imaginatione e fantasia, alla possanza delli demonii, perché sono essi sentimenti e imaginatione, inferiori e manco nobili di dette sostantie separate e prive di ogni corpo, e così, sendo più nobili, gli sono soggiette queste cose men nobili.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





Platone Arcadia Circe Olisse Iphigenia Olisse Iphigenia Olisse Agostino