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      Nel tardi andassemo con la nave appresso la abitazione del re.
     
      Il giorno seguente, che era il Venerdì Santo, il capitano generale mandò lo schiavo, che era lo interprete nostro, in terra in uno battello a dire al re, se aveva alcuna cosa da mangiare, la facesse portare in nave, che resteriano bene satisfatti da noi, e come amici e non come nemici eramo venuti a la sua isola. El re venne con sei, ovvero otto uomini, nel medesimo battello ed entrò ne la nave, abbracciandosi col capitano generale e donògli tre vasi di porcellana coperti de foglie, pieni di riso crudo e due orate molto grandi con altre cose. El capitano dette al re una veste de panno rosso e giallo fatta a la turchesca e uno bonnet rosso fino: a li altri sui, a chi coltelli e a chi specchi. Poi li fece dare da colazione e, per il schiavo, li fece dire che voleva essere con lui casi casi, cioè fratello: rispose che così voleva essere verso de lui. Da poi lo capitano gli mostrò panno de diversi colori, tela, coralli e molta mercanzia e tutta l'artigliaria, facendola descargare.
      Alcuni molto se spaventorno; poi fece armare uno uomo con un uomo d'arme e li messe attorno tre con spade e pugnali, che li davano per tutto el corpo; per la qual cosa el re restò quasi fora di sè. Li disse per il schiavo che uno de questi armati valeva per cento de li suoi: rispose che era così e che in ogni nave ne menava duecento, che se armavano de quella sorte. Li mostrò corazzine, spade e rotelle e fece fare a uno una levata. Poi lo condusse sopra la tolda della nave, che è in cima de la poppa e fece portare la sua carta da navigare e la bussola e li disse per l'interprete como trovò lo stretto per venire a lui e quante lune sono stati senza vedere terra.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





Venerdì Santo