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      E domandolli qual porto era migliore per vettovaglie. Dicessero che ne erano tre; cioè Ceylon, Zubu e Calaghan; ma che Zubu era più grande e de miglior traffico e se profferseno de darne piloti che ne insegnerebbeno il viaggio.
      Lo capitano generale li ringraziò e deliberò di andar lì, perchè così voleva la sua infelice sorte. Posta la croce, ognuno disse uno Pater noster e una Ave Maria, adorandola: così li re feceno. Poi discendessimo per li suoi campi lavorati e andassimo dove era lo balangai. Li re fecero portare alquanti cocchi, acciò se rinfrescassimo. Lo capitano li domandò li piloti, perchè la mattina seguente voleva partirsi e che li tratterebbe come sè medesimo, lasciandogli uno dei nostri per ostaggio. Risposero che ogni ora li volesse erano al suo comando; ma ne la notte il primo re se mutò d'opinione. La mattina, quando èramo per partirsi, el re mandò a dire al capitano generale che, per amore suo, aspettasse due giorni, finchè facesse cogliere el riso ed altri suoi minuti, pregandolo mandasse alcuni uomini per aiutarli, acciò più presto se spacciasse, e che lui medesimo voleva essere lo nostro piloto.
      Lo capitano mandogli alcuni uomini, ma li re tanto mangiarono e bevetteno che dormitteno tutto il giorno. Alcuni per escusarli dissero che avevano uno poco de male. Per quel giorno li nostri non fecero niente, ma negli altri dui seguenti lavorarono. Uno de questi popoli ne portò forse una scodella de riso con otto o dieci fichi, legati insieme, per barattarli con uno coltello che valeva al più tre quattrini.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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