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      Il capitano, vedendo [che] questo non voleva altro se non un coltello, lo chiamò per vedere più cose; mise mano a la borsa e li volse dare per quelle cose uno reale: lui nol volse; gli mostrò uno ducato, manco lo accettò: al fine li volse dare un doppione di due ducati; non volse mai altro che un coltello e così glie lo fece dare. Andando uno de li nostri in terra per torre acqua, uno de questi li volse dare una corona pontina de oro massiccio, grande come una colonna, per sei filze di cristallino: ma il capitano non volle che la barattasse, acciochè in questo principio sapessero per periziavamo più la nostra mercanzia che lo suo oro.
     
      Questi populi sono Gentili; vanno nudi e depinti: portano un pezzo de tela de arbore intorno le sue vergogne; sono grandissimi bevitori. Le sue femmine vanno vestite de tela de arbore da la cinta in giù, con li capelli negri fino in terra, hanno forate le orecchie e piene de oro. Questa gente sempre masticano uno frutto che chiamano areca; è come uno pero. Lo tagliano in quattro parti, e poi lo volveno ne le foglie del suo albero, che le nominano betre; sono come foglie del moraro, con uno poco de calcina, e, quando le hanno ben masticate, le sputano fora: fanno diventare la bocca rossissima. Tutti li popoli de questa parte del mondo le usano perchè rinfrescali molto el core. Se restasseno de usarle, morirebbeno.
      In questa isola sono cani, gatti, porci, galline, capre, riso, zenzero, cocchi, fichi, naranzi, limoni, miglio, panico, sorgo, cera e molto oro.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





Gentili