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      Respose lo farebbe volontier, per amore suo, e disse al capitano como faceva fare una gioia per donarlila, la qual era due schione d'oro grande per taccare a le orecchie, due per mettere a li brazi, sovra li gomiti, e due altre per porre a li piedi, sovra le calcagne, e altre pietre preziose per adornare le orecchie. Questi sono li più belli adornamenti [che] possono usare li re de queste bande, li quali sempre vanno descalzi, con uno panno de tela da la cinta fino al ginocchio.
     
      Il capitano generale uno giorno disse al re e a li altri per qual cagione non brusavano li suoi idoli, come li avevano promesso, essendo Cristiani, e perchè se li sacrificava tanta carne. Resposero [che] quel che facevano non lo facevano per loro, ma per uno infermo, acciò li idoli li dasse la salute, lo quale non parlava già [da] quattro giorni. Era fratello del principe e lo più valente e savio de la isola. Lo capitano gli disse che brusassero li idoli e credesseno in Cristo: e se l'infermo se battizzasse, subito guarirebbe; e se ciò non fosse, gli tagliassero lo capo. Allora rispose lo re [che] lo farebbe, perchè veramente credeva in Cristo. Facessemo una processione da la piazza fino a la casa de lo infermo, al meglio potessemo, ove lo trovassemo che non poteva parlare nè moverse. Lo battezzassemo con due sue mogliere e X donzelle. Poi lo capitano gli fece dire come stava: subito parlò e disse come per la grazia de Nostro Signore stava assai bene.
      Questo fu uno manifestissimo miracolo nelli tempi nostri.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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