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      Quando lo capitano lo udì parlare, rengraziò molto Iddio: e allora li fece bevere una mandolata, che già l'aveva fatta fare per lui: poi mandógli uno matarazzo, uno paro de lenzoli, una coperta de panno giallo e uno cuscino: e ogni giorno, finchè fu sano, li mandò mandolati, acqua rosa, olio rosato e alcune conserve de zuccaro. Non stette cinque giorni, che 'l cominciò a andare: fece brusare uno idolo, che tenevano ascoso certe vecchie in casa sua, in presenza del re e tutto lo popolo. E fece disfare molti tabernacoli per la riva del mare, ne li quali mangiavano la carne consacrata. Loro medesimi gridando Castiglia! Castiglia! li rovinavano; e disseno, se Dio li prestava vita, brusarebbeno quanti idoli potesse[ro] trovare, e se bene fossero ne la casa del re.
      Questi idoli sono de legno, concavi, senza le parti de dietro; hanno li brazzi aperti e li piedi voltati in suso, con le gambe aperte e lo volto grande, con quattro denti grandissimi come porci cingiari e sono tutti depinti.
     
      In questa isola sono molte ville, li nomi de le quali e de li suoi principali sono questi: Cinghapola: li sui principali Cilaton, Cigubacan, Cimaningha, Cimatighat; Cimabul: una Mandani; il suo principale Apanovan: una Lalan, il suo principale Theten; una Lalutan, il suo principale Iapan, una Cilumai e un'altra Lubucun. Tutti questi ne obbedivano e ne davano vittuaglia e tributo.
      Appresso questa isola de Zubu ne era una, che se chiama Matan, la qual faceva lo porto, dove èramo. Il nome de la sua villa era Matan, li sui principali Zula e Cilapulapu.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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