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      Marti, a ventisei di novembre, el re ne disse come non era costume de alcuno re partirsi de la sua isola: ma lui se era partito per amore del re de Castiglia e perchè andassemo più presto in Spagna e retornassimo con tante navi, che potessero vendicare la morte de suo padre, che fu ammazzato in una isola chiamata Buru e poi buttato nel mare. E dissene, come era usanza, quando li primi garofoli erano posti ne le navi, ovvero ne li giunchi, lo re fare un convito a quelli de le navi e pregare lo suo Dio li conducesse salvi ne lo suo porto: e anche lo volea fare per cagione del re Bachian e uno suo fratello, che venivano per visitarne: faceva nettare le vie.
      Alcuni de noi, pensando qualche tradimento, perchè quivi, dove pigliavamo l'acqua, furono ammazzati da certi de questi, ascosi ne li boschi, tre Portoghesi de Francesco Serrano, e perchè vedevamo questi Indi susurrare con li nostri prigioni, dicessemo, contra alquanti volonterosi de questo convito, non se dovere andare in terra per convito, ricordandogli de quello altro tanto infelice.
      Facessemo tanto [che] se concluse de mandare [a] dire al re venisse presso a le navi perchè volevamosi partire e consegnarli li quattro uomini promessi con altre mercanzie. Il re subito venne e, entrando ne le navi, disse ad alcuni sui, [che] con tanta fiducia entrava in queste come ne le sue case. Ne disse essere grandemente spaventato per volerne partire così presto, essendo il termine de caricare le navi trenta giorni, e non essersi partito per farne alcun male, ma per fornire più presto le navi de garofoli; e come non se dovevamo partire allora, per non essere ancora lo tempo [de] navigare per queste isole et per li molti bassi [che] se trovano circa Bandan e perchè facilmente avressimo potuto incontrarsi [in] qualche nave de Portoghesi.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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