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      Tutto oggi e il dì seguente non facessemo altro si non dare alla pompa, ma niente li giovavamo.
      Il nostro re, intendendo questo, subito venne ne la nave e se affaticò per vedere dove veniva l'acqua. Mandò nell'acqua cinque de li suoi per vedere se avessemo potuto trovare la fessura. Stetteno più di mezz'ora sott'acqua e mai la trovarono. Vedendo il re costoro non potere giovare e ogni ora crescere più l'acqua, disse quasi piangendo [che] manderebbe al capo de la isola per tre uomini, [che] stavano molto sotto acqua.
      Venere mattina, a buona ora, venne lo nostro re con li tre uomini e presto mandolli ne l'acqua con li capelli sparsi, acciò con quelli trovassero la fessura. Costoro stettero una buona ora sotto acqua e mai la trovarono. Il re, quando vide non poterli trovare rimedio, disse piangendo: chi anderà mo' in Spagna dal mio signore a darli nuova di me? Li rispondessimo che andarebbe la Victoria per non perdere li levanti, li quali cominciavano; e la altra, fin [che] se conciasse, aspetterebbe li ponenti e poi andaria al Darien, che è ne l'altra parte del mondo ne la terra de Diucatan.
      Il re ne disse [che] aveva duecentoventicinque marangoni, che farebbono il tutto; e li nostri che restavano ivi li tenirebbe como suoi figli e non se affaticarebbono, se non due in comandare a li marangoni come dovessero fare. Diceva queste parole con tanta passione, che ne fece tutti piangere. Noi della nave Victoria, dubitando se aprisse la nave per esser troppo caricata, la alleggerissimo de sessanta quintali de garofoli, e questi facessemo portare ne la casa, dove erano li altri.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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