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      Soffra con costanza questa nuova disgrazia conformandosi alla volontà del Signore e si consoli confidando nella sua misericordia.
      Aggiunse quindi, più basso:
      - Dio perdoni a chi è causa di questo.
      Gli risposi che ricevevo con perfetta sommissione e di buon cuore tutto quel che veniva da Sua Santità e credendo che la volontà Sua fosse diretta dallo Spirito Santo credevo anche che questo accadesse pel mio bene e la mia salute. Dissi che obbedivo con tutta l'umiltà del cuore, ma che supplicavo la Sua Reverendissima Paternità di concedermi l'uso de' piccoli comodi che già godevo, cioè i mezzi di lavorare di paglia, per potermi in qualche modo distrarre nella miseria estrema dove stavo per ricadere.
      Egli mi accordò tutto con molta benignità e nella stessa mattina mi fece restituire tutto, dal mio baule fino al cavo di creta rimastomi, che avevo fatto pel prigioniero di cui dissi. A tutti i miei compagni fu fatto lo stesso complimento e in meno d'un'ora fummo tutti rinchiusi nelle camere di prima.
      Quando ebbi visto questo disgraziato ed inaspettato cambiamento, feci la riflessione che, a questo modo, invece di farci trovare la salute dell'anima, secondo lo specioso zelo che si ostentava, c'era il caso di farci cadere nella disperazione e di perdere il corpo e l'anima insieme. Per paura di soccombere alla tentazione in simile crudele estremità, prima di esservi spinto, risolsi di tentare di fuggire col pericolo della vita, preferendo di mettermi una sola volta al rischio di perderla piuttosto che soffrire una morte continua.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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