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      Cenammo allegramente e dormimmo sulla paglia.
      Al mattino, sul far del giorno, fattomi indicare la via, cominciai a salire la più alta montagna del paese. Sul mezzodì giunsi alla vetta. Trovai la neve ed ebbi il piacere di vedere il mare, così dalla parte di Toscana che dall'Adriatico; spettacolo sorprendente e magnifico! Scesi quindi il monte, e giunsi al basso quando il sole stava per tramontare. Dovevo ancora attraversare un lungo bosco per giungere ad un luogo detto Goriano,19 sul territorio d'Aquila.
      Non ne ero lontano due o trecento passi e camminavo adagio per una piccola pianura dicendo il rosario, quando vidi avanti a me una banda di undici lupi che attraversavano la strada. Così alla prima li presi per cani, ma vedendo che arrotavano i denti contro di me senza abbaiare e notando le loro lunghe code, li riconobbi presto. Fui costretto a raccogliere delle pietre, ed allora quei carnivori fuggirono, lasciandomi libero il passo. Io mi misi a correre e, dimenticando il dolore dei piedi, arrivai a Goriano senza fiato.
      Mi feci indicare la locanda, dove, presso al fuoco trovai una persona che aveva l'aspetto d'uomo d'importanza. Gli diedi la buona sera, dopo di che ordinai del vino, tanto per bere quanto per farmi un bagno caldo ai piedi che ne avevano gran bisogno. Quest'uomo mi domandò dove andavo e gli risposi che andavo a sciogliere un voto alla Madonna di Loreto per una malattia pericolosa.
      - Dio vi faccia la grazia di scioglierlo bene - diss'egli. E mentre parlava, entrarono quattro birri col cappello in mano, che gli dissero di avere eseguito i suoi ordini.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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