Pagina (116/170)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Così vestito, mio fratello mi presentò alle signore di casa e specialmente alla signora de' Schietti, padrona del palazzo. Esse presero molta cura de' fatti miei, sebbene non mi conoscessero, per riguardo a mio fratello il quale, alloggiato e nutrito in casa loro, aveva agio di parlare di quel che m'era accaduto. Io ammirava la gentilezza di quelle signore e specialmente quella di donna Laura, che mi ricevette come un figlio, onorandomi della sua tavola e conducendomi in giro nella sua gondola perché vedessi le rarità di Venezia. Non s'andava mai all'Opera, alla Commedia, al Ridotto o al palazzo ducale, senza che Gaspare Fedele, mascherato o no, fosse della comitiva. Sarei ingrato se non facessi pubblici i favori infiniti ricevuti da quella illustre casa, alla quale avrò un obbligo eterno. I figli imitavano la madre e non saprei troppo lodarmi di tutte le garbatezze che mi fecero senza mio merito.
      Mio fratello mi condusse anche dal conte De la Tour, ambasciatore dell'imperatore a Venezia. Non posso dire con che bontà e con quali segni di affetto, mi ricevette questo saggio ministro. Mi offrì alloggio presso di lui, tavola, gondola, e mi promise che, se sapesse qualche cosa che fosse a mio danno mi avvertirebbe o anche mi manderebbe a Gradisca, negli stati imperiali, dove aveva parenti. Volle che gli narrassi la mia storia, e quando ebbi finito, si volse a mio fratello, dicendo:
      - Ebbene, signor abate, non le ho io sempre detto che chi ebbe la fortuna e la sveltezza di levarsi dalle unghie dell'Inquisizione di Roma, avrebbe avuto anche la furberia e la fortuna di sfuggire ai birri ed alle spie?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





Schietti Laura Venezia Opera Commedia Ridotto Gaspare Fedele Tour Venezia Gradisca Inquisizione Roma