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      Egli tornò a Gratz ed io presi la via di Marburg.
      Ivi scendemmo all'ufficio della Posta dove ci bisognava prendere un postiglione che conoscesse la strada, poiché quella di Bilthaus è una via di traverso. Il Mastro di Posta che era altresì giudice di Marburg, cominciò a leticare e l'amico che mi conduceva gli rispose per le rime. Vedendo che io non parlavo il tedesco, volle sapere chi fossi, dicendo che altrimenti non ci avrebbe dato i cavalli. Bisognò dunque dirgli che ero un ingegnere del generale Rabatta e che andavo a Bilthaus per ordine di Sua Eccellenza con una importante commissione. Quando ebbe riflettuto un pezzo colla pipa in bocca, finalmente ebbe la bontà di ordinare i cavalli e il postiglione, con una gravità di magistrato.
      Fra' Stoppino era maestro sommo nell'arte d'insegnare la pazienza e m'aveva dato lezioni grandi esercitando la mia; ma in verità ci sono in Germania dei Mastri di Posta che gli vanno al pari e gli stranieri si meravigliano vedendo come si sopportino tanti tirannelli di simile specie da una nazione che si vanta di amar tanto la giustizia e la libertà.
      Come Dio volle fui sbarazzato da costui pagandolo quanto volle, ed i suoi cavalli ci condussero a Bilthaus in quattro ore. L'amico di mio fratello che m'aveva condotto, non volle perdere l'occasione di tornare coi medesimi cavalli, così che mi lasciò dicendo che avrebbe reso conto della commissione a mio fratello e che, se mi poteva servire, lo comandassi. Io lo ringraziai delle offerte e della compagnia.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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