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      Mi consigliava di riparare in qualche città libera della Germania come Augsburg, Nuremberg o Francoforte, dove almeno potrei vivere tranquillo.
      - È vero - aggiunse - che voi potete rimanere qui a Loremberg senza timore, quanto volete, ma noi ci stiamo poco e veniamo soltanto per qualche gita di caccia. Che fareste voi, solo e senza conoscere la lingua, tra questi miserabili Schiavoni? Il luogo è deserto, non v'ha alcuna persona socievole, nessun piacere o divertimento che possa rallegrare il soggiorno. Siamo dolentissimi, la contessa ed io, che non possiate dimorare a Gorizia in casa nostra, ma voi ci sareste esposto a nuovi pericoli e noi a quello di scontentare la Corte Imperiale. Se questo non fosse, saremmo lietissimi di tenervi con noi, e mia moglie specialmente approfitterebbe delle vostre lezioni di musica, arte che le piace tanto; ma non è ragionevole che il nostro divertimento metta in pericolo la vostra libertà. Domani torno a Gorizia colla compagnia. Soltanto il conte Filippo rimarrà qui con voi, vi fornirà danaro e quanto vi possa abbisognare se credete di partire e vi darà una buona guida fino a Tolmin dove troverete le vetture ordinarie che vi condurranno in quel luogo di Germania che vi piacerà meglio. Se posso servirvi in altro, non avete che a dirlo.
      Resi mille grazie al generoso signore e gli dissi che appena avrei lettere da mio fratello prenderei il partito di passare in Germania, come mi consigliava, poiché vedevo bene che era il partito più sicuro, ed in caso di bisogno avrei approfittato delle sue offerte.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
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